Kryon canalizzato da Lee Carroll EGimage-004

tour in Egitto - febbraio 2017

Al tempio di Karnak

Traduzione di Gabriella Campioni

Revisione di Gian Piero Abbate

 

 

Saluti, miei cari, Io Sono Kryon del Servizio Magnetico.

Dunque, oggi il gruppo si trova nel Tempio di Karnak. È una bellissima giornata e il sole risplende su di voi. Ci sono molte energie da sortire in questo luogo, ma l’energia che vorrei che percepiste in questo luogo, oggi, è l’introspezione, per voi.  Tendiamo tutti a essere sopraffatti dalla semplice misura (materiale) delle cose, e diventeranno più grandi! Molte volte la misura è riferita all’uomo, altre volte all’individuo e a Dio, altre volte è così mescolata che non sapete dove comincia una e finisce l’altra, ma oggi non ci sono dubbi su dove cominci e finisca perché riguarda voi. Facciamo un esercizio e partecipate con me perché è per questo che siete venuti: esaminare la storia, applicarla a voi stessi, prendere le decisioni per le quali, forse, è stato costruito il tempio. Quindi vi invito oggi a immaginare per un momento, in modo multidimensionale, che state per costruire un tempio per voi. Noi costruiremo il tempio per voi, e in questo breve messaggio ci saranno profondità, cose che vi chiediamo di ponderare e sulle quali riflettere perché potrebbe essere l’essenza di chi siete e dove andrete prossimamente.

Guardate alla storia qui e riconoscete quanto tempo c’è voluto per costruire questo tempio, ma il vostro dev’essere costruito nel corso di una vita, il vostro: forse siete venuti qui per fare proprio questa cosa. Se state per costruire il vostro tempio, la prima cosa che dovete decidere è quanto è grande. Questo è ciò che blocca molti perché diranno: «Non ho bisogno di un tempio che sia molto grande, dopo tutto è solo per me». Beh, vi chiedo di considerare quanto è grande il Tempio di Karnak: il vostro potrebbe essere altrettanto grande? Voi direte: «Ovviamente no, sarebbe l’ego». Allora vi dico: davvero? Il vostro tempio deve contenere voi, il vostro Sé Superiore e l’immagine di Dio con cui siete stati creati, dentro di voi. Ora vi chiedo nuovamente: quanto sarà grande il vostro tempio? Ancora una volta molti umani direbbero «Non molto grande, non proprio». Allora vi chiedo che cos’è che vi impedisce di vedere la grandiosità dentro di voi: lo diciamo ancora, è la mancanza di autostima, un’autostima che sta sopra di voi come una coperta che è scura. È il bugiardo della dualità, che vi mente in ogni momento della vostra vita; vi fa pensare di essere piccoli e meno degli altri. Questa è la dualità di cui abbiamo parlato, che è presente ovunque, perciò dovete batterla, comprenderla e andare oltre. E ancora vi chiediamo: quanto è grande Dio dentro di voi?

Facciamo il tempio enorme, grandioso non per amplificare voi, ma per amplificare l’immagine di Dio dentro di voi. Le fondamenta - dovrete fare i progetti – le fondamenta devono essere forti e sostenere tutto ciò che ci sarà sopra. Le fondamenta per voi devono essere il credere: quanto fortemente credete in ciò che state vedendo ora, la possibilità della canalizzazione, (il fatto che) potrebbe benissimo trattarsi di messaggi provenienti non dall’umano (da Lee), ma da ciò che sta attorno all’umano?

Il credere - queste sono le fondamenta – dev’essere forte; crollerà se vacillate e dite: «Beh, penso questo, o penso quello, o non sono sicuro di questo… » Esseri umani, vi diciamo nuovamente: abbandonate tutto quello che vi impedisce di liberare l’emozione di Dio. Non fate un’analisi a compartimenti stagni di chi siete; non pensate troppo alla questione di quanto sia grande Dio o quanto grandi siano l’amore e la compassione che percepite. Non analizzatelo, o le fondamenta si sbricioleranno. Le fondamenta sono il credere vostro e del vostro Sé Superiore nell’eternità, nel vostro essere eterni, poiché quella vostra anima è per sempre.

Queste sono le fondamenta, poi i pilastri. Oh, oh, vi guardate attorno, qui, e non avete mai visto così tante colonne, ognuna enorme, grandiosa. Di quante colonne avete bisogno per sostenere ciò che verrà successivamente? Questo potrebbe sorprendervi, ma i pilastri sarete voi con le braccia alzate per raggiungere il cielo. Fin dove arrivate, e che cosa significa? Pensate a ciò che significa alzare le mani: chi canta ed è gioioso alza le mani; persino chi è nel dolore alza le mani, chi vuole toccare Dio e prega alza le mani: è intuitivo che tendete verso l’alto, verso i cieli che sono Dio dentro di voi. Fin dove arrivano (le vostre mani), miei cari? Che cosa vi impedisce di raggiungere l’altezza che dovrebbero avere i pilastri? Questo è il vostro tempio, fatelo grande! Riuscite a vedere voi stessi con le braccia protese verso e il volto all’insù, gioioso e sorridente, per toccare il volto dell’eterno? Questo è il vostro tempio, è tutto dentro di voi, tutto!

E poi, alla fine, il tetto, ciò che coprirà tutto. Quanto sarà grande? Di che cosa sarà fatto? Che cosa dipingerete su di esso? Il tetto è la pace, ossia la protezione che percepite quando siete nelle mani e nelle braccia di Dio. Riuscite a percepirvi curati? Siete in pace con il tempio? Miei cari, il tempio racchiude su se stesso l’energia che voi vi immettete dalle fondamenta alla copertura. Rappresenta il circolo del tempo e voi in questa energia sulla Terra in questo momento.

Dovete costruire il vostro tempio considerando chi siete, quanto siete grandi, quanto tempo durerà e se è eterno o no. Metterete poi un coperchio su quello che è Dio e voi stessi, limiterete ciò che credete essere voi? Non c’è stata alcuna limitazione, qui. Date un’occhiata: il vostro tempio può essere altrettanto grande o più grande (ancora)? Non è l’ego! Miei cari, il vostro tempio è vostro, è invisibile, nessuno lo vedrà tranne coloro che camminano con voi, e questi vedranno l’equilibrio che avete, la gioia, la saggezza, e solo voi saprete che il vostro tempio è enorme e si mostra nel modo in cui trattate gli altri, in quanto a lungo vivete e nella saggezza che portate a quanti la richiedono.  Questo è il tempio. È importante, è primaria la sua grandezza.

Questo è il messaggio del giorno. Lasciando questo luogo e camminando tra le colonne, immaginate chi siete realmente.

E così è.