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Kryon/Lee Carroll - prima canalizzazione Amsterdam - 5 maggio 2017


Kryon canalizzato da Lee Carroll Amsterdam2017

5 maggio 2017 

Amsterdam - prima canalizzazione

http://audio.kryon.com/en/Holland%20Chan%201.mp3

Traduzione di Gabriella Campioni

Revisione di Gian Piero Abbate

Saluti, miei cari, Io Sono Kryon del Servizio Magnetico.

Ci troviamo in un luogo grandioso e prima di cominciare desideriamo onorare ciò che è accaduto qui nel corso delle ere. Tutti i programmi, non solo quelli che dichiarereste spirituali, erano (programmi) in cui avvenivano danze, musica, culti. Ciò rimane in questi luoghi, miei cari, e aiuta a costruire una confluenza di energia che aiuta quelli che verranno per gli (eventi) successivi. Normalmente diciamo in questo momento, nella prima canalizzazione, che c’è chi dubiterà che essa sia reale: c’è sempre. Ma ora desideriamo andare oltre e dire a quanti sono qui davanti a me e (a quanti) stanno ascoltando che questo è un tempo speciale. Quello che lo rende speciale è che l’energia, da quando c’è stata questa svolta (il 2012), sta cominciando a diventare personale. A quanti di voi è stato insegnato che Dio sa il vostro nome o sa quanti capelli avete sulla testa? Eppure restate separati da Dio; dite: “Che bello che Dio mi conosca così bene” senza comprendere il vero messaggio, (ossia) che siete parte del Creatore: è per questo che siete conosciuti. Questo non è in tre dimensioni, miei cari, non è nel pensiero lineare, non è chi siete. Quando cominciate a tentare di analizzare il volto di Dio, vi rendete conto che non c’è alcun volto, non può esserci un volto del Creatore dell’Universo: Colui che ha creato l’amore stesso non ha alcun volto umano! Qual è la costituzione di Dio? Non ce n’è alcuna! Quando un amante della natura abbraccia un albero e l’albero contraccambia l’abbraccio, percepisce Gaia, percepisce la bellezza del pianeta quando esso contraccambia l’abbraccio e (a sua volta) lo percepisce con amore. Allora com’è che immaginate lo Spirito? 

Prima delle canalizzazioni, oggi, voglio creare una cosa ed è dal punto di vista del Creatore. In che modo il Creatore ha a che fare con voi? Ora, allo scopo di comprenderlo davvero, esseri umani, dovete capire che avete realmente il libero arbitrio: avete la libertà di scegliere di non credere ad alcuna cosa che accade su questo palcoscenico, avete la libertà di scegliere di non percepire l’entourage che è qui e che vi conosce, avete la libertà di scegliere di ignorare le mani che sono tese, letteralmente, dalla Sorgente Creatrice che vi dice: non siete stanchi del problema che avete portato qui oggi? Siete liberi di ignorare tutto ciò; siete liberi di rifiutarlo. Questo è libero arbitrio. Siete liberi anche di guardare e dire: “È possibile? È possibile che lo Spirito sia più grande di qualunque cosa mi sia stata detta? È possibile che io sia nato magnifico e che per tutto questo tempo non l’abbia veramente saputo?” Come ve lo spiego? Lo Spirito non ha necessariamente una personalità, Dio non ha ciò che è umano. Ma quello che Dio ha è amore, compassione più di quanto abbiate mai percepito, più di quanto sappiate, una connessione diretta con voi: questo è ciò che percepite, l’abbiamo espresso in precedenza. Ma che dire dell’essere umano che ha il libero arbitrio? Significa che Dio allora si fa indietro e vi lascia scoprire le cose, oppure che c’è un pregiudizio nell’amore? È possibile che quello che concepite come Spirito, o Dio, sia (inquinato) da un pregiudizio nell’amore e che (Dio/Spirito) non si faccia necessariamente indietro e vi lasci fare qualunque cosa per libera scelta, ma indugi (accanto a voi)? Questo è ciò che voglio dirvi. Questo è il Dio che indugia, è quello che vi lascia scegliere liberamente ma c’è sempre proprio lì, in caso prendeste decisioni. 

Dunque, parliamo di ciò. È possibile che Dio crei situazioni che possano indurvi a guardare? Ora, usiamo la terminologia giusta. Ci sono quelli che dicono: “mi sono risvegliato”; altri che diranno “ero in bianco e nero e ho scoperto il colore”. Questa è la differenza tra aggirarsi in un mondo tridimensionale senza alcun concetto di ciò che è multidimensionale o di ciò che è Dio, e uno che fatto quel salto di fede, ha aperto la scatola e ha detto: “c’è dell’altro che si sta mostrando?”

Coloro che sono qui oggi, seduti sulle sedie, per la stragrande maggioranza sono quelli che stanno cominciando a fare le domande. Ci sono alcuni, qui, solo per guardare. Non c’è giudizio per alcuno di essi, ma ecco che cosa voglio dirvi. 

Numero 1: Dio è moltissimo consapevole di voi e il pregiudizio è questo: che tutt’attorno a voi ci sono segnali e situazioni, se volete guardare. Non state guardando una lavagna vuota: state guardando l’amore e la compassione; è quasi come se l’entourage e gli angeli che camminano con voi stiano da sempre aspettando che guardiate, che facciate quella domanda interiore: “È possibile che la vita sia di più di quanto mi è stato detto? È possibile che io sia veramente parte di qualcosa di più grande? È possibile che io non muoia, che la mia anima continui, che solo la biologia muoia? È possibile che ci sia un piano per quell’anima – non giudizio, un piano: è diverso! – un piano che continua, magari che addirittura ritorna sul pianeta con una nuova biologia?” Questo è ciò che è stato insegnato persino dagli antichi, migliaia di anni fa, (ossia) che effettivamente il ciclo della vita ritorna: non è nuovo. Pensate che sia possibile? E, se sì, la grande domanda: perché sono qui? Se chiunque di voi ha mai iniziato questa cerca, vi dirò: ha avuto una risposta immediata perché questo è ciò che aspettiamo . Non siete in una lavagna vuota quando cominciate a fare queste domande; c’è una saturazione di gioia e d’amore attorno a voi che dice: stai guardando, stai guardando!

La cosa successiva - numero 2 - che facciamo è assicurarci che otteniate una reazione, assicurarci che per voi ci sia qualcosa da percepire o da vedere al vostro modo personale. Per il mio partner, in quanto ingegnere, è quasi come se gli avessimo fatto uno scherzo: gli abbiamo dato un puzzle della vita che non poteva comporre con una calcolatrice, ed egli ha dovuto guardarsi dentro e fare la domanda: “Chi sei tu? Che cosa succede dopo? È reale?” Questo ha creato qualcosa di cui aveva bisogno, l’abbiamo riempito, attraverso moltissime sedie (canalizzazioni) ed eventi, di emozioni: sembrava quasi che ogni volta che si sedeva (per canalizzare) fosse sopraffatto dall’emozione. Questo è ciò di cui aveva bisogno, l’ingegnere: è di questo che aveva bisogno. Ogni singolo di voi è speciale, unico e ha bisogno di qualunque cosa sia per provare che Dio è reale nella sua vita. Qualcuno di voi che è sensitivo può percepirlo proprio ora; può percepire che questo è inzuppato di verità, (ossia) che Dio è reale, che Dio vi conosce, che Dio non è semplicemente un Dio giudicante, ma un Dio bellissimo, sereno, compassionevole, di puro amore che non vuole altro che vi risvegliate alla verità della vostra magnificenza e comprendiate che siete parte del sistema! Non siete ‘a parte dal’ sistema: siete ‘una parte del’ sistema! Questo vi rende parte di tutto ciò che è, ossia della creazione dell’Universo.  Una volta che cominciate a risvegliarvi a ciò, il passo successivo (è): volete sapere che cosa fa lo Spirito? Noi siamo lì (accanto). Che cosa lo proverà? (Ci diciamo): “Stiamo al passo con loro con qualche sincronicità che non possano negare, facciamo accadere cose che possano notare e dire ‘wow, che coincidenza!’ e poi farle accadere nuovamente ed essi diranno ‘che coincidenza!’, e poi farle accadere nuovamente ed essi diranno ‘che coincidenza!’, e ben presto diranno ‘queste non sono coincidenze!’” 

Alcuni di voi avevano bisogno di vedere questo: vedete, io so chi è qui. Ci sono quattro di voi, qui, che avevano bisogno di una guarigione per credere in ciò di cui sto parlando. Questo (vi farà credere), vero? Quando siete entrati dentro di voi e avete fato la domanda: “Caro Dio, c’è un Dio? Mi ami? Perché non darmi questa guarigione?” E l’avete ottenuta. Quattro di voi, qui. Forse non esattamente in questo modo, ma sapete di che cosa sto parlando. Avevate bisogno di questo e non tornerete mai all’incredulità, mai, perché l’avete visto all’opera, l’avete visto all’opera! Ci sono altri che sono venuti in questa sala per lasciare qui i loro fardelli, e ha funzionato. Sapevate che non importa in quale edificio siate o se siate in un campo? Non importa come siate vestiti o dove siate o se facciate la domanda giusta: lo Spirito è lì perché portate con voi un frammento della Creazione, non potete nascondervi da ciò, non potete essere soli. Quindi, questo è il secondo attributo: che dalla nostra parte del velo non solo vi facilitiamo il vedere se fate la domanda per libera scelta, ma vi riempiamo anche la coppa. Cominciamo a riempirvi la coppa perché voi cominciate a capire come funziona.

La terza parte è che cerchiamo di fare in modo che non siate mai soli e lo sappiate, e lo sappiate, e lo sappiate, così che ogni volta che cominciate a dubitare, (se) vi inginocchiate, o in piedi alzate le braccia verso il cielo ci percepiate perché state cominciando ad attraversare quel ponte.

Questi sono i tre elementi di cui voglio parlarvi proprio ora a proposito dello Spirito e voi. Cominceremo a dire di più tra appena un momento. (Questo) non dà un volto a noi, non dà un volto a Dio, vero? Dà una percezione. Una percezione del per sempre… Oh, se poteste sapere chi siete veramente, da quanto tempo siete qui, quante volte siete stati qui! Questo è un tempo di risveglio, tutto sta cooperando con voi. Abbiamo bisogno di voi, anime antiche, abbiamo bisogno che vi portiate nella prossima fase del credere, in cui potete uscire da qui e sentirvi in pace con la vostra vita. 

Tre persone, in modo diverso, stanno cominciando ad avere un’espressione che non combacia con la situazione. La gente chiederà loro: “Perché sei così in pace? Che cosa sta succedendo?” Sta arrivando!

Questo è quanto, per ora. Oh, non abbiamo finito. Altre tre volte, stasera, verremo a voi. L’entourage si riunirà e parleremo ancora della gloria dell’essere umano e della relazione con il Creatore stesso. Lo credete?

E così è.